Ringiovanimento del viso: Estetica e benessere psicologico sono strettamente legati tra loro e ciò che appare bello ci sembra anche sano e buono.
L’attuale scienza odontoiatrica, sempre più specializzata e suddivisa in diversi ambiti di intervento, trova la sua sintesi in un approccio che non è più legato alla figura del dentista tuttofare, ma invece a veri e propri team di professionisti che, con azioni coordinate da un piano di trattamento condiviso, curano tutti i diversi aspetti della salute e bellezza del viso raggiungendo risultati impensabili sino a pochi anni fa.
Per capire di più vi potete rivolgere al dott. Pier Carlo Frabboni ed al suo team, ed è proprio il Dr. Pier Carlo Frabboni che vi vuole spiegare cosa si intende per estetica del sorriso e del volto:
“La società in cui viviamo, nonostante la crescente diffusione di palestre e centri estetici, tende ancora generalmente a criticare chi cura il proprio aspetto. È un pregiudizio che non condivido e che va a scontrarsi con una realtà in cui, a dispetto di chi ritiene irrilevante il fattore estetico, tutti coltivano la bellezza, ovvero la parte più pubblica e immediatamente visibile della propria persona”.
Il famoso chirurgo plastico brasiliano Ivo Pitanguy diceva: “Non so definire la bellezza, ma la noto ogni volta che la vedo…”.
Il concetto è chiaro, ma come lo si può elaborare in pratica?
Ecco quindi che il Dr. Pier Carlo Frabboni continua a spiegarvi che:
“Quando elaboriamo l’aspetto di una persona e nello specifico il viso, la nostra valutazione dipende da molti fattori: la cultura, la moda, le esperienze emotive, l’età, la razza,… Ma le linee di un volto o di una bocca che creano la percezione della bellezza sono indipendenti da tutto questo, in quanto risalgono agli istinti atavici dell’uomo.
Le emozioni sono legate all’estetica, e dirò di più: inconsciamente siamo portati a pensare che tutto ciò che riteniamo bello sia anche sano e buono. E nell’estetica del viso la bocca ha un ruolo ovviamente predominante, anche se la bocca, intesa come apparato masticatorio composto da denti, gengive e osso, deve essere innanzitutto sana.
Quindi prima di parlare di estetica è essenziale soddisfare tutti i requisiti necessari per escludere la presenza di patologie. Assolto questo primo, fondamentale compito, si può pensare all’estetica a vari livelli, mantenendo comunque la bocca come minimo comune denominatore.
Possiamo definire anche una regola nella valutazione estetica: l’analisi estetica deve sempre avvenire “dall’esterno all’interno”.
Cosa significa questa regola? Significa che prima si deve valutare l’armonia o la disarmonia del volto nel suo contesto generale, poi si valutano singolarmente i vari componenti che lo costituiscono: il naso, gli occhi, i mascellari (le basi ossee), ecc.
Essi vanno considerati in relazione fra loro e in rapporto simmetrico con la bocca. Dopo di che ci si sposta verso il centro del viso: la bocca appunto, analizzando l’estetica periorale. Quindi in particolare le labbra nel loro aspetto frontale e di profilo. Ed è a questo punto che avviene il passaggio tra esterno ed interno, e si entra nel cavo orale, concentrandosi su di un parametro fondamentale per l’aspetto giovanile del viso e del sorriso: l’estetica dento-labiale, ossia il rapporto proporzionato tra denti e labbra.
Ora mettendo ancora più a fuoco la nostra attenzione arriviamo all’analisi dell’estetica dentale e gengivale, il cuore del sorriso.
E’ interessante sottolineare come in ognuno di questi livelli analitici del viso la bocca sia sempre protagonista. In Oriente infatti viene definita il ‘terzo occhio’ e a mio parere è anche di più: nulla altera l’armonia e l’estetica del viso come una bocca e un sorriso con dei difetti”.
Come si può eseguire un approccio estetico corretto seguendo questi principi?
“È necessario mettere in campo una visione e un approccio multidisciplinare, cioè valutare il caso dai diversi punti di vista specialistici e lavorare in stretta collaborazione con il contributo di più professionisti: l’odontoiatra, l’ortodontista, l’odontotecnico, il chirurgo maxillo-facciale, il chirurgo estetico, il logopedista e il fisioterapista.
Fra tutte queste figure l’architetto è sempre l’odontoiatra specializzato in protesi dentale estetica e in tecniche di ringiovanimento dei tessuti periorali: è lui che deve tracciare il disegno e il percorso che tutti gli altri devono seguire, tenendo sempre al centro dell’attenzione il paziente in tutti i suoi aspetti fisici e psicologici, allo scopo di migliorare il suo benessere generale.
Solo così si possono ottenere risultati eccellenti, basati su una visione generale dell’estetica del volto”.